Lodi, 07 dicembre 2025
(Andrea Biraghi) Nel Lodigiano il lupo non è più un’eccezione. Negli ultimi anni la specie si è stabilizzata nella fascia che va da Massalengo a Borghetto, passando per Villanova del Sillaro, San Martino in Strada, Ossago e Cornegliano Laudense. L’ultimo episodio risale a mercoledì scorso, quando un automobilista ha ripreso due lupi che attraversavano la provinciale 23 a pochi metri dalle auto, riaccendendo l’attenzione sulla loro presenza.
”Il lupo è ormai stanziale”, conferma Massimiliano Castellone, comandante della Polizia provinciale. Il corpo collabora con la Provincia di Lodi e regione Lombardia a un monitoraggio costante delle presenze, affiancato da esperti che raccolgono segnalazioni e materiale fotografico. Negli ultimi tre anni gli avvistamenti sono aumentati e le immagini diffuse da cittadini e automobilisti raccontano una fauna sempre più vicina alle aree abitate.
Castellone sottolinea che non ci sono rischi per l’uomo. Le attenzioni, piuttosto, riguardano gli allevamenti e la viabilità. I lupi, come altri animali selvatici, tendono a muoversi lungo le zone di campagna e a incrociare le provinciali, come mostra anche il filmato della scorsa settimana.
La questione del traffico non è da sottovalutare. Solo un mese fa un lupo era stato travolto e ucciso da un’auto lungo la vecchia Paullese, nel tratto tra San Donato e Peschiera: alcuni automobilisti avevano notato l’animale a bordo strada e la Polizia Locale aveva recuperato la carcassa. Un episodio che aveva già riportato l’attenzione sulla necessità di moderare la velocità nelle zone attraversate dalla fauna selvatica.
”L’appello è di non transitare a velocità sostenuta”, ricorda Castellone. Nelle stesse aree si muovono anche cervi, caprioli, daini e cinghiali. Tra l’estate e novembre la Polizia provinciale è intervenuta almeno tre volte per il recupero di carcasse di animali investiti. In caso di impatto, oltre alla segnalazione, è previsto anche un risarcimento.
La presenza del lupo, quindi, non è un’emergenza ma una convivenza ormai stabile. Conoscerla aiuta a gestire i rischi, per chi guida e per gli animali che hanno fatto del territorio lodigiano un nuovo habitat.